Dato che siamo sotto referendum e c’entra anche il nucleare, vi ripropongo un articolo di diverso tempo fa, con alcune modifiche per l’occasione: il problema dello stoccaggio e dello smaltimento di scorie nucleari. Giusto per conoscere meglio alcuni dei problemi che ci aspettano – e che altrove stanno cercando di risolvere con una copia di mezzo e denaro pazzesca.
Il semplice pensiero che la gestione di nuove scorie nucleari possa avvenire in Italia, dove già abbiamo immensi problemi a smaltire i rifiuti “semplici”, è secondo me motivo sufficiente per andare a votare, e di corsa. Per il resto, non posso che augurarvi buona lettura. Tenete a portata di mano la tuta anti-rad.
L’uomo aveva notato da lontano gli enormi cubi di roccia spuntare dal deserto. Erano varie volte più alti di lui e neri come la cenere; l’aria ondeggiava attorno ad essi per il calore. L’uomo si stava avvicinando con cautela: non aveva mai visto niente di simile. Sbatté più volte contro il proprio fianco un panno, per pulirlo da sabbia e polvere, e lo aggiunse a quelli attorno alla sua testa, attento a non ricoprire gli occhiali.
Continuò ad avanzare ancora per qualche tempo, lasciando dietro di sé una lunga scia di orme nella polvere ferrigna. Ad un certo punto dovette fermarsi e bere. Poi, rimise la borraccia sotto le vesti e si riassettò le bende attorno al volto. Adesso era molto più vicino agli strani cubi di roccia, e poteva vedere chiaramente come l’aria tremolasse attorno ad essi, distorcendone la forma.