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Il giovane Hal Jordan è un pilota collaudatore di aereoplani; sembra un lavoro eccitante, e invece la sua vita sta andando a rotoli. Quando, però, un giorno viene scelto da uno strano anello verde, donatogli da un alieno morente, e trasportato su altro pianeta, comprende di essere stato scelto per un destino più grande, le cui sorti si intrecciano con quelle dell’universo…

Certe volte mi chiedo se bei film e brutti film vadano in coppia, per equilibrare il mondo.
Un po’ come le ragazze olandesi che ho incontrato in Irlanda. Sempre in coppia, sempre una bella ed una no.

Sta di fatto che, in una stagione primavera-estate che ha visto due ottimi film (sul primo, X-Men First Class, posso certificare; su Captain America non ancora ma rimedierò presto) ed un obbrobrio (Thor), mancava l’altro anello della catena.

Lanterna Verde è, detto chiaramente, un film del cazzo.
La recensione sarebbe anche finita così, sapete ciò di cui avete bisogno – se volete continuare, mi trovate alla riga successiva.

[Alla riga successiva]
Proviamo a spiegare perché.

Di solito, un film sui supereroi ha bisogno, oltre che di attori, fotografia ed effetti speciali, anche di una trama, un soggetto e una motivazione.
In Lanterna Verde non c’è niente di tutto questo.
La trama è messa insieme con il nastro adesivo; c’è tutto un filone che parte dalla seconda parte del film (utilizzare l’energia proibita della paura contro sé stessa) che non viene mai portato a conclusione.
Le motivazioni dei personaggi sono inesistenti: specialmente quelle del protagonista (che, per un film sulla forza di volontà, è abbastanza allucinante), che si ritrova catapultato da una parte all’altra della galassia e si adatta subito, manco stesse facendo un picnic. Inoltre, non si sa mai perché stia facendo quello che fa.
Attacca briga con dei teppisti, così.
Viene allenato sul pianeta alieno, non si sa per cosa.
Salva il mondo, non si capisce perché – sembra sia un effetto collaterale del correre dietro alla sua donna.

Aggiungiamo musiche inconcludenti, effetti speciali messi lì per condire, dialoghi ridicoli e situazioni noiose, ed avrete, come da copione, un pessimo film.

Spero che l’idea di farne un sequel sia solo una mossa per spaventare i produttori e non una possibilità concreta.

L’altro ieri ci siamo chiesti se Apollo 18 avesse qualcosa di meritevole; un altro pessimo film, ma con qualche punto forte. Abbiamo scoperto che ne aveva un paio.

Quindi, ancora: Lanterna Verde ha qualcosa da salvare?

No.

Si chiude, gente.

Ah, dimenticavo.
Nella recensione di Apollo 18 tiravo un sospiro di sollievo al pensiero che il film fosse costato l’irrisoria cifra di 5 milioni di dollari, roba da briciole per piccioni nell’industria cinematografica.
Insomma, almeno non avevano buttato via troppi soldi.

Sapete quanto è costato Lanterna Verde?

Quaranta volte tanto: duecento milioni di dollari.
Poi dice uno non deve smoccolà.